Ma un nemico molto più agguerrito ha "rubato" la sua vita.
Noi la ricordiamo a Cagliari, nella nostra Casa Cicogna, ma anche a Roma, dove lei viveva e dove ha speso tutta sè stessa per le cose in cui credeva: la libertà di essere mamma
L’ho saputo da poche ore. Luciana mi ha detto tutto. Non ci sei più. Da un anno sei andata via e io solo ora posso capire il lungo silenzio, il trillo a vuoto del telefono. Un dolore profondo e devastante mi ha sorpreso in un piovoso pomeriggio d’ottobre.
Ti rivedo arrivare con un sorriso smagliante e due occhi neri profondi e allegri…
“ è da tanto che desidero un bambino, mi sento che qui ce la farò” e davvero ce la avevi fatta eri ripartita incredula dalla nostra casa piena di speranza. Ma ancora una volta il destino ti strappò il cuore con un ennesimo aborto spontaneo. Piano piano ti eri ripresa, eri tornata al lavoro e di nuovo mi dicesti “io lo voglio davvero un bambino, mo’ mi riposo, mi rimetto in sesto e poi riprovo”. I mesi passarono e di tanto in tanto ci si sentiva, mi raccontavi dei figli delle amiche, dei ricami a punto croce fatti sul trenino che ti portava avanti e indietro a Roma, e poi, a Natale mi dicesti dei problemi con lui, del suo lavoro perduto, del fatto che non ce la facevi a tornare, a riprovare, dovevi aspettare. Poi a febbraio, improvvisamente la telefonata che mi annunciava il miracolo, eri incinta, dopo anni di dolore, dopo quattro aborti in utero finalmente il tuo sogno si stava realizzando: Flavio era in viaggio. La notizia di questo figlio così desiderato e amato ti rese radiosa, bellissima lo eri da sempre. Riuscimmo a incontrarci, e nonostante la gravidanza riuscisti a darci un contributo enorme durante la battaglia referendaria, poi la nascita del bimbo, i primi mesi di gioia e poi un’ultima telefonata, dopo mesi che mi annunciava un problema, una presunta mastite che ti impediva di allattarlo…. Devo fare dei controlli mi dicesti, la dottoressa pensa ad una ciste…vuole operarmi . Io cercai di tranquillizzarti, di spronarti ad avere fiducia,,,dài Barbi, c’è Flavio… forza, sii positiva.
Ci siamo lasciate con la promessa di sentirci presto, con un bacio e con un ti penso sempre….
Ma non ci siamo sentite più.
Ogni volta che sono venuta a Roma ti ho pensato, qualche volta ho telefonato ma il telefono squillava senza risposta….
Ho immaginato che stessi bene, che avessi cambiato casa, che avessi sposato il tuo amore e che tutta presa dalla maternità e dal lavoro non avessi più tempo…. E invece… invece combattevi una battaglia dura, terribile contro un nemico spietato che ti ha rubato alla vita, a Flavio e a tutti coloro che ti amavano, che ti amano… e io non ho potuto sapere nulla, non ho potuto tenerti la mano nemmeno una volta, ma tu, tu, provata da quattro interventi devastanti, dalle chemio e dalle radioterapie, tu stremata dalla malattia riuscivi a dare consigli, informazioni ,dritte e coraggio a Luciana che combatteva la stessa guerra e sei stata così brava, così convincente che lei per fortuna è riuscita a vincerla. Straordinaria Barbi. Generosa di vita anche mentre la stavi perdendo.
Il tuo ricordo è così forte e vivo nel mio cuore che mi pare impossibile che te ne sia davvero andata mi resta un vuoto, una rabbia infinita al pensiero della tua vita spezzata, consumata dalla malattia, del tuo bambino che crescerà senza il tuo sorriso, il tuo ottimismo, la tua forza e il tuo immenso coraggio. Ma avrà te. Lo so che non lo lascerai mai solo.
Ti ho conosciuta e mi hai regalato la tua gioia di vivere, la tua risata argentina e contagiosa…ciao Barbara grazie per il tempo che abbiamo avuto, per quello che ci hai lasciato.
Ti voglio bene
Laura
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